FODMAP e fermentazione intestinale: perché alcuni cibi causano gonfiore e disagio




Molte persone soffrono di gonfiore, crampi o alterazioni intestinali dopo aver mangiato. Spesso il colpevole è un gruppo di carboidrati fermentabili noti come FODMAP. In questo articolo ti spiego cosa sono, perché causano sintomi e come gestirli attraverso l’alimentazione.

Cosa sono i FODMAP?

FODMAP è l’acronimo di:

  • Fermentabili
  • Oligosaccaridi
  • Disaccaridi
  • Monosaccaridi
  • And
  • Polioli

Sono carboidrati a catena corta che vengono scarsamente assorbiti nell’intestino tenue e fermentati dai batteri nel colon. Questo processo può portare alla produzione di gas, gonfiore, crampi e alterazioni del transito intestinale, soprattutto nelle persone con intestino sensibile o con sindrome dell’intestino irritabile (IBS).

Il ruolo della fermentazione intestinale

Quando i FODMAP raggiungono il colon, i batteri intestinali li "mangiano" attraverso un processo di fermentazione. Questo produce:

  • Gas (come idrogeno, metano e CO₂) che può causare gonfiore e dolore.
  • Acidi grassi a catena corta benefici, ma in eccesso possono aumentare i sintomi.
  • Richiamo di acqua nell’intestino che può portare a diarrea in alcuni casi.

Quali alimenti contengono FODMAP?

Alto contenuto di FODMAP (da limitare):

  • Fruttani: aglio, cipolla, grano, segale
  • Galattani: ceci, lenticchie, fagioli
  • Lattosio: latte, yogurt, formaggi freschi
  • Fruttosio in eccesso: mele, pere, mango, miele
  • Polioli: albicocche, ciliegie, cavolfiore, funghi

Basso contenuto di FODMAP (più tollerabili):

  • Carote, zucchine, spinaci, patate, melanzane
  • Riso, avena, quinoa
  • Lattosio-free o alternative vegetali (latte di mandorla, riso)

Come gestire i FODMAP nella dieta?

1. Fase di eliminazione (4–6 settimane)

Elimina gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP per ridurre i sintomi.

2. Fase di reintroduzione (1 alimento alla volta)

Reintroduci gradualmente i vari gruppi per individuare quelli che causano problemi.

3. Dieta personalizzata a lungo termine

Costruisci un piano alimentare basato sulla tua tolleranza individuale.

Quando rivolgersi a un nutrizionista?

Seguire la dieta Low FODMAP senza supporto può essere complicato. Un nutrizionista può aiutarti a evitare carenze e a costruire un’alimentazione equilibrata e varia, pur rispettando le tue sensibilità digestive.

Conclusione

I FODMAP non sono “cattivi”, ma in alcune persone possono causare disagi. Conoscere il proprio corpo e imparare a gestirli può migliorare significativamente la qualità della vita.


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Dott.ssa
Filomena Campagna
Biologa Nutrizionista


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