Tutte le strutture biologiche oppongono una resistenza al flusso di correnti continue o alternate che le attraversano.
La conducibilità si misura in RESISTENZA CORPOREA, mentre la capacità dielettrica in REATTANZA CORPOREA.
Entrambe hanno l’OHM (Ω) come unità di misura.
La resistenza corporea o resistenza conduttiva è la proprietà del corpo (o di parte di esso) di opporsi al passaggio di corrente elettrica (e quindi inversamente proporzionale alla capacità di condurla). Risulta legata interamente ai fluidi corporei. Meno acqua è presente nel tessuto (es. osso, lipidi) più è alta la resistenza corporea. Viceversa, più l’acqua è presente, minore è la resistenza.
La reattanza corporea o resistenza capacitativa è la capacità del corpo (o di parte di esso) di opporsi al passaggio di corrente elettrica grazie alla capacità di un condensatore (costituito da due piastre separate tra loro da uno strato conduttivo o isolante) che immagazzina cariche elettriche. È direttamente proporzionale alla quantità di membrane cellulari attive, cioè alla massa cellulare corporea (densità cellulare).
IMPEDENZA CORPOREA (Z) = RESISTENZA (Rz) + REATTANZA (Xz) = opposizione offerta dal corpo al passaggio di corrente
La resistenza dipende dai fluidi corporei, la reattanza invece dipende dalla massa cellulare attiva (body cellular mass, BCM).
Il valore dell’impedenza diminuisce con l’aumentare della frequenza della corrente alternata applicata al corpo. Alla frequenza di 1 Hz la corrente passa solo attraverso i liquidi extracellulari. Alla frequenza di 50 Khz (quella comunemente usata per l’analisi BIA) il passaggio di corrente si distribuisce equamente tra l’ambiente intra ed extracellulare.
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L’esame bioimpedenziometrico (BIA)
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